Luci, ombre, odori, sapori, musica assorbita dai dischi messi e rimessi ripetutamente sul giradischi per ascoltare insaziabile un accordo, un intreccio di note, un’ I flessione della voce. Musiche familiari, casalinghe, scaturite da oggetti domestici, inconsapevoli di produrre sgangherata armonie capaci di arrivare ai sensi. Questa è la “Musica Cinese” a detta di Pino Daniele.
Tra un cenno di un brano e l’ altro viaggeremo nel mondo delle vibrazioni, del sound, delle note che parlano al cuore e alla testa e che hanno dato vita al jazz partenopeo di cui Pino e i suoi amici sono i fondatori, artefici delle contaminazioni di cui il jazz si nutre.